Il cessate il fuoco tra Ansar Allah e la coalizione, tutt’ora in vigore, è stato raggiunto dopo giorni di trattative il 2 Aprile ed ha una durata complessiva di 2 mesi.

I termini concordati prevedevano l’apertura dell’aeroporto internazionale di Sana’a per due voli umanitari a settimana, la fine del sequestro delle petroliere dirette ad Al-Hudaydah e ovviamente la fine delle operazioni militari di entrambe le parti in Yemen.

La coalizione sino ad ora non ha rispettato nessuno dei termini concordati, i suoi delegati hanno continuato a violare il cessate il fuoco attaccando le posizioni degli Houthi, hanno impedito sino ad ora l’apertura dell’areporto di Sana’a e il sequestro delle petroliere è continuato.

Nemmeno i bombardamenti si sono fermati: il 27 Aprile due civili sono morti nel governatorato di Sa’da a causa dell’artiglieria saudita che non ha mai smesso di sparare.

Gli Houthi, dopo un mese, hanno incominciato a rispondere alle provocazioni della coalizione saudita: il 4 Maggio un drone saudita CH-4 è stato abbattuto sui cieli del governatorato di Hajjah ed un raduno delle forze governative è stato colpito con un drone a Ta’izz a seguito delle violazioni del cessate il fuoco in città.

Gli esponenti di Ansar Allah hanno avvertito che le forze armate del gruppo sono pronte a colpire centinaia di obiettivi militari nelle profondità dei Paesi della coalizione in qualsiasi momento se il cessate il fuoco continua ad essere violato.


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