Nelle scorse settimane, dopo quasi due anni di guerra, il governo etiope e le truppe ribelli del Tigray sono giunti all’accordo di un cessate il fuoco.

L’accordo, siglato a Pretoria, in Sudafrica, sotto la mediazione dell’Unione Africana, ha posto le basi anche per risolvere questioni umanitarie e il reintegro degli ormai ex combattenti del TPLF.

A seguito di questo primo e importante accordo, negli scorsi giorni è avvenuto un altro incontro molto importante, questa volta a Nairobi, in Kenya. Qui si sono incontrati gli alti vertici militari di entrambe le fazioni per discutere di varie questioni.

Le parti hanno concordato un disarmo dei ribelli, l’abbandono del territorio per le forze non etiopi (un riferimento all’esercito eritreo) , l’ingresso delle truppe etiopi nella capitale tigrina, Mekele, e l’aiuto alle organizzazioni umanitarie.

Nonostante la guerra sia finita, le condizioni nel Tigray sono ancora pessime per i civili, tutt’ora disconnessi dalla rete telefonica/internet e con migliaia di sfollati, tutto ciò mentre ai giornalisti e alle varie organizzazioni è ancora vietato entrare nel territorio tigrino.

Le parti hanno concordato di incontrarsi nuovamente a Dicembre proprio in Tigray, per ultimare quanto già messo in atto finora.

Fonti: Associated Press, The Guardian, RSI

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