Il principale promotore dei mondiali in Qatar è Mohammed Bin Hammam, ex presidente della federazione calcio asiatica. Nel 2011, l’anno dopo l’assegnazione del mondiale al Qatar, Bin Hammam è stato radiato a vita da Fifa. Il motivo? Alcune buste contenenti 40.000 dollari ciascuna ritrovate nelle stanze di un albergo alle Bahamas in occasione di un meeting delle federazioni calcistiche dei caraibi. Secondo le indagini, le buste erano destinate ai presidenti delle federazioni, gli stessi che avrebbero dovuto votare per la presidenza della Fifa, a cui Bin Hammam si era candidato.

Nel 2014 il Sunday Times ha pubblicato i Fifa files. Migliaia di documenti ed email che dimostrano come per l’assegnazione dei mondiali 2022, ci sia stato un giro di tangenti per oltre 5 milioni di euro, comprendenti fondi neri che Bin Hammam ha usato per corrompere i presidenti delle federazioni in giro per il mondo, per convincerli ad assegnare i mondiali 2022 al Qatar, suo Paese di origine.

Un altro aspetto inquietante dei mondiale iniziò ad emergere agli inizi dei lavori per preparare il Paese ai mondiali. Alcuni giornali hanno parlato di centinaia di morti tra gli operai usati per la costruzione degli stadi e delle altre strutture. Dati che il governo qatariota vorrebbe nascondere al mondo. Ma qual è la reale condizione dei lavorati in Qatar?

Per iniziare, in Qatar, le persone che riportano la nazionalità qatariota sono appena il 12% della popolazione totale. La maggioranza è infatti di origine straniera, utilizzata come manodopera per la costruzione delle infrastrutture del Paese. Si tratta di immigrati provenienti da pesi come l’India (650’000, il 25% del totale), Nepal (350’000), Bangladesh (280’000). I lavoratori stranieri però non hanno alcuna possibilità di cambiare la loro condizione sociale, considerando che quasi esclusivamente, la cittadinanza si ottiene per via ereditaria.

Mondiali Qatar: Sistema Kafala, cos’è?


Nei Paesi del Golfo, il sistema Kafala è un’istituzione giuridica utilizzata per monitorare i lavoratori stranieri impiegati specialmente nel settore edilizio e nel servizio a domicilio. La pratica è legalmente diffusa in Qatar, Kuwait, Libano, Oman, Bahrain, Arabia Saudita e negli Emirati Arabi Uniti. Il sistema richiede che i lavoratori stranieri abbiano uno sponsor interno al Paese in cui operano. In genere si tratta del datore di lavoro, che ne diviene il tutore legale similmente a quanto accade per un minore: in questo modo il lavoratore è strettamente dipendente dallo sponsor, tanto che il modello è assimilato a una forma moderna di schiavitù.

In questo modo, i lavoratori non possono lasciare il loro posto di lavoro o decidere di cambiarlo, senza il permesso del datore di lavoro. Neanche se sottoposti a violenze e soprusi che avvengono sistematicamente nei loro confronti come denunciato da svariate organizzazioni internazionali. Secondo questo sistema, i lavoratori non sono neanche liberi di lasciare il Paese quando vogliono, in quanto i datori di lavoro hanno il potere di requisire loro il passaporto.

Varie indagini hanno svelato che dal 2010, ci sarebbero state migliaia di morti sul lavoro, ma data la pressione del governo qatariota, molti di questi dati sono stati classificati come “non quantificabili”. Tutt’oggi il Qatar afferma che in relazione all’organizzazione del mondiale, “non una singola vita è andata persa”. Il Qatar non solo non rilascia più indicazioni sul numero di morti stranieri nel Paese, ma non ne accerta neanche le cause, stendendo un velo di mistero su migliaia di vite.

Mondiali: Qatar National Vision 2030


Nel frattempo, il mondiale in Qatar sta per partire. Mondiale che secondo alcune stime sarebbe costato intorno ai 200 miliardi di dollari, di cui “solo6.5 per gli stadi. La Coppa Del Mondo ha fatto parte della Qatar National Vision 2030. Un gigantesco piano di investimento governativo con l’obiettivo di promuovere lo sviluppo delle infrastrutture e industria locale. Ciò si traduce in: nuove strade, una metropolitana, un nuovo aeroporto, alberghi e un’intera città costruita da zero per i mondiali. Questa città, Lusail, ha una capienza di circa 450.000 abitanti.

Fonti: Britannica, Foxsports, BBC, Whash, Washington Post

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