Nella giornata di ieri ha avuto luogo un incontro tra il capo della diplomazia europea, Borrell, il presidente serbo Vucic e il primo ministro kosovaro Kurti.

L’obiettivo dell’incontro era di giungere ad un accordo relativo alla disputa delle targhe automobilistiche, che già negli scorsi mesi era stato oggetto di dibattito.

Le trattative, però, non sono andate a buon fine. Borrell ha detto che la bozza di un accordo è stata accettata da Vucic, ma rifiutata da Kurti. Ha affermato che la responsabilità è di entrambe le parti.

Nella giornata di oggi sarebbe dovuta entrare in vigore in Kosovo la legge relativa alle targhe (e relative sanzioni). Decisione rinviata in seguito di 48 ore su pressione americana.

Quello che sembra un problema effimero rischia in realtà di accendere un nuovo conflitto. Il Kosovo, che nel nord del Paese ha una minoranza serba (soprattutto a Mitrovica) ed è tendenzialmente allineato alle scelte di Belgrado.

La minoranza serba già aveva minacciato di “insorgere” in caso la legge fosse entrata in vigore. Tale occasione sarebbe stata certamente colta al balzo dalla Serbia per intervenire in qualche modo.

Tutt’ora il problema non è risolto e lo sforzo diplomatico europeo prosegue.

Nelle ultime ore infatti il ministro degli esteri italiano, Antonio Tajani, e il Ministro della Difesa, Guido Crosetto, si sono attivati per raggiungere le capitali dei due Paesi e cercare di giungere ad un accordo.

Fonti: ANSA, Euronews

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