Il popolo palestinese, dopo la morte di Sheerin Abu Akleh, ha indetto svariate manifestazioni. Oggi invece nel giorno del suo funerale nuove violenze sono esplose nel campo di Jenin, lo stesso campo che 2 giorni fa ha visto la sua morte. Un raid all’alba da parte israeliana ha comportato il ferimento di 13 persone, di cui 2 in condizioni gravi.

Il Funerale

Nella giornata di ieri la polizia israeliana ha compiuto un’irruzione a casa Abu Akleh, successivamente il fratello è stato convocato, gli fu comunicato che ci sarebbe stata una dispersione del procedimento funebre in caso di escalation, oggi puntualmente le forze israeliane hanno attaccato la folla che portava con sé la bara della giornalista, i video presenti in rete mostrano chiaramente come si sono posizionati, bloccando prima il passaggio del corteo e poi caricando i civili, il gesto che più colpisce è la volontà di chi sosteneva la bara di non voler farla cadere, nonostante le spinte dei civili e l’attacco dei militari.

Cosa ci dovremmo aspettare?

La giornalista era un simbolo per i palestinesi, non una qualunque, le commemorazioni di questi ultimi due giorni ne sono la prova, la sua morte combinata con gli avvenimenti recenti rischia di divenire sul serio la goccia che ha fatto traboccare il vaso, la resistenza al momento non sembra aver risposto con la violenza, intenderanno farlo? Si limiteranno ad una semplice dichiarazione? La risposta eventualmente sarà dura? Non è affatto semplice prevedere quel che ci aspetta nei prossimi giorni, gli israeliani stanno in allerta, i palestinesi sono arrabbiati, il modo in cui si muoveranno i vari schieramenti sarà decisivo, il mantenimento della relativa pace o l’inizio di nuovi scontri dipenderà dalle prossime giornate.


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